“Quest’erba, tra le mie mani, prima di essere tagliata, gridava nel vento, chiamando la pioggia. Per tutto il giorno, il mio cuore grida al sole, perché il mio uomo ritorni dalla caccia.”
Canto Boscimano
Sin dall’età della pietra l’uomo si è insediato tutt’intorno alla parte più arida di Makgadikgadi. L’esploratore britannico Livingstone fece conoscere questi luoghi e le loro risorse al mondo esterno, e così molti europei cominciarono ad esplorarli: nell’area è possibile osservare alcuni famosi baobab su cui questi esploratori incisero i propri nomi. Oltre al Kalahari e alle saline, grandi meraviglie come le grandi zone umide e sempreverdi del Nord, in cui la fauna è perenne, sono una gemma insostituibile del Botswana.
Le paludi che caratterizzano lo scenografico Delta dell’Okawango si trovano in un terreno che raggiunge la saturazione, dove il livello dell’acqua oltrepassa la superficie. Questo labirinto di canali ed isole immerso nelle paludi e nelle foreste è il più grande Delta interno al mondo: qui l’esperienza del safari è particolarmente forte. La parte più suggestiva del Delta è considerata la Moremi Game Reserve, in cui è possibile avvistare alcuna specie rare di antilopi come il lechwee e il sitatunga, adattate alla vita nelle paludi, o ancora il tsessebe e una moltitudine di predatori tra cui l’ormai raro licaone.
Altra perla rara in questa zona settentrionale è il Parco Nazionale del Chobe, che si divide in tre diverse zone: si passa infatti dall’omonimo fiume con la sua piana alluvionale e una foresta di tek, alle paludi del Linyanti, fino a un’area che collega il sistema del Chobe a quello dell’Okawando, una regione più arida all’interno.
Nel Nord del Botswana, gli elefanti migrano per più di 200km, dal Chobe al Linyanti, dove trascorrono la stagione secca, alle pozze del Sud-Est durante le piogge. Gli elefanti sono i padroni incontrastati del Chobe: sommati a quelli del vicino Zimbabwe, raggiungono il numero di oltre 100.000 esemplari.