Camerun

“L’Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere. E’ un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. E’ solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa. A parte la sua denominazione geografica, in realtà l’Africa non esiste.”

Ryszard Kapuscinski

Sono molti i paesi che adottano il nome “Africa in miniatura”, riconoscendo la presenza sul territorio di un gran numero di aspetti geografici, naturalistici, antropologici e climatici. Ma per essere più precisi, l’unico paese del continente nero che ospita realmente la gran parte di questi elementi è il Camerun.
Dalla rigogliosa vegetazione in gran parte ancora vergine della fitta foresta equatoriale del Sud, dove si torva la marittima e culturale città di Duala, si passa alle catene montuose dell’Ovest, dove si trova il monte Camerun, uno dei pochi vulcani al mondo ancora in attività, coperte di alberi e di una vegetazione che ricorda i paesaggi svizzeri.
Le spiagge dorate della costa poi, lambite dalle azzurre onde dell’Oceano Atlantico, sono delimitate solo da numerose palme di cocco e contrastano con i verdi altopiani dell’Adamaoua che ospitano una grande quantità di grossi animali selvatici.
E’ possibile spaziare poi dalla brulla savana saheliana, casa di grandi mandrie di elefanti e gruppi di pastori nomadi, alla regione semi-desertica dell’estremo Nord, adiacente al grande lago Ciad da cui nascono i numerosissimi fiumi, laghi e cascate che costellano il paese.

I Parchi e le Riserve Naturalistiche sono numerosi e di svariato interesse, e ospitano una fauna varia che spazia dai piccoli ai grandi animali africani. E’ infatti possibile effettuare fotosafari sia nell’arido Nord abitato da elefanti, giraffe, leoni e antilopi, che nella foresta meridionale, dove primeggiano gorilla di pianura, scimpanzè, rane giganti, elefanti di foresta, gazzelle e leopardi, fino alle vaste pianure del centro dove si incontrano ippopotami, coccodrilli, elefanti e leoni.

La parte antropologica è un vero gioiello, con oltre 240 etnie con altrettante lingue riconosciute come dialetti, provenienti da ceppi bantu, semi-bantu, niolitici, ecc.
Viaggiare in Camerun rappresenta un vero e proprio caleidoscopio di differenza sul piano etnico-culturale.
Fondamentale è la conoscenza di usi e costumi dei popoli pigmei cacciatori e raccoglitori, abitanti e grandi conoscitori delle foreste tropicali, e le altre tradizioni millenarie delle Chefferie, radicate in tutto il paese ma di particolare importanza nell’Ovest con i Bamoun o i Bamileke.

Questo caleidoscopio di emozioni è racchiuso in un lembo di terra con una grandezza pari a una volta e mezza l’Italia, che solo da pochi anni si sta aprendo ad un turismo organizzato, dando così al viaggiatore la sensazione di un’esplorazione più che di un viaggio