“Le ultime gocce d’acqua...furono ripartite tra noi, nella Dancalia, come fossero il contenuto dell’ultima bottiglia di un vino d’annata d’inestimabile pregio.”
L.M. Nesbitt
Il Gibuti è un piccolo stato dell’Africa orientale tra il golfo di Aden e l’imboccatura del Mar Rosso. La penisola araba, e in particolare lo Yemen, è a soli 20km dalla costa. Il territorio è piuttosto irregolare: a cime che raggiungono i 2.000m s.l.m. si alternano profonde depressioni.
Nel Nord, in corrispondenza con il confine con Etiopia ed Eritrea, si trova Moussa Ali che con i suoi 2.063 metri è il rilievo montuoso più alto del paese. Data la sua piccola estensione, il Gibuti può essere considerato come un’unica inscindibile regione. L’isola Maskali e l’isola Moucha fanno da sfondo nel ricco golfo di Tadjoura, tra il Gibuti e il Somaliland, ed ospitano erba di mare, saline, mangrovie, una ricca barriera corallina con goffi dugonghi come vicini di casa. Il Lago Abhe, un lago salato sul confine etiope che ospita il monte Dama Ali, un vulcano quesciente (1069m s.l.m.), venne utilizzato come scenografia del film “Il pianeta delle scimmie”.
Il Lago Assal è invece il punto più profondo del continente africano (157m sotto il livello del mare) e il lago più salato al mondo, secondo solo al lago Don Juan in Antartide. Ci sono dei fiumi ma non riescono a sfociare in mare a causa del clima caldo e secco che contribuisce al loro prematuro prosciugamento.
Il clima, specialmente in estate, è molto caldo, umido e arido, moderato da una leggera brezza nella città costiera di Gibuti.
Nell’825 d.C. irca, l’Islam si diffuse in una regione utilizzata da diverse tribù, tra cui gli Afar originari dell’Etiopia Orientale e gli Issa provenienti dalla Somalia, per far pascolare il bestiame. La città di Gibuti fu fondata dal colonialismo francese nel 1888 e raggiunse l’indipendenza solo il 27 giugno 1977, dopo anni di tumulti e sommosse. Oltre alle lingue ufficiali, presso la popolazione degli Issa è diffuso anche il somalo, mentre la lingua Afar è parlata dall’omonimo popolo.